lunedì 28 febbraio 2011

CHEESE CAKE quasi svizzero

Avere due nazionalità sembra essere una gran bella cosa. In fondo poi tutti abbiamo anime doppie, doppi caratteri, antenati e sangue diversi. "Mia nonna era zingara" diceva un'amica mia, un'altra italiana ha antenati ungheresi e lo si vede dal suo biondo paglierino, da parte mia una nonna albanese (purissima, della colonia di Zara), la mamma dalmata (stra-italiana, ma con quella scia di mitteleuropa austriaca e bevendo caffè turco) e il papà veneziano (tra Padova e laguna), insomma quasi nessuno di noi è puro, per fortuna... così si evita l'endogamia, che mi fa venire in mente la vignetta di Makkox qua


Tornando all'amica della mia giovinezza
(più o meno questa giovinezza qua) >


Cosima, che era metà veneta e metà svizzera, be' credo che non fosse semplice vivere tra quelle due identità e quelle due o tre lingue (che la svizzera la vita se la complica con 3 lingue diverse).
Alternava, Cosima, gran praticità, sapeva arrampicarsi bene sugli alberi, andare in bicicletta, nuotare, zappare, tradurre dall'inglese, dal tedesco, dal francese, poi persino dal russo, alternava dicevo, tutto questo a uno spaesamento. Che parola più adatta per chi non ha una patria?
Heimat.
Lei nel film  di Edgard Reitz (parte seconda) ci sarebbe stata bene, anzi, c'era una parte in cui mi sembrava di vedere lei proprio, o una sua parente :) La prima parte era bella, la seconda stupenda, la terza letale a parer mio...
Ma continuo a divagare.


Me lo servirono più di una volta nella casa con terrazza sul Canal Grande.
Questo cheese cake è un ottimo dolce/piatto unico. Potete usarlo come dessert per una cena fredda leggera, con insalata e amenità, o da portare in gita o a una festa.
Non occorre il forno (che a volte è comodo)
Anche da mangiare mentre vi guardate un film alla televisione, con le mani.
Ve lo riporto come l'ho ritrovato nel foglietto scrittomi dalla mia amica. È molto tempo che non lo preparo e rileggere la sua calligrafia rotonda mi riporta indietro. 
Ricordo molte cose  e non tutte sanno di formaggio.
Ma insomma, per essere la ricetta che mi ha dato una ragazza che era un po' svizzera e un po' italiana, è molto inglese o americana, il che è buffo e fa pensare.




CHEESE CAKE


250 gr. di Philadelphia
250 gr. di biscotti digestive
1/4 di l. di panna da cucina
120 gr. di zucchero
120 gr. di burro
succo di 2 o 3 limoni
15 gr. di gelatina (in fogli)


• Sciogliere la con acqua (3/4 di tazza) e aggiungere il succo di limone.
• lavorare a crema formaggio e zucchero.
• aggiungere la gelatina raffreddata e la panna montata
• sbriciolare i biscotti e aggiungere il burro, impastando
• Con il composto ottenuto foderare il fondo di una teglia
• Versare sopra il formaggio 
• mettere in frigo




Questa base con i biscotti, mi spiegò una ragazzetta americana che seguì il corso di fumetto a Cremona, è la base anche per la torta di zucca... roba da pionieri non avere il forno nemmeno per cuocere una torta! E da qui si potrebbero aprire molti discorsi sul seno della vita...

2 commenti:

  1. Che carina la tua foto, Laura. E' vero che queste identità multiple complicano la vita, però danno da subito una apertura mentale che tante persone se la sognano anche dopo decenni.
    Scusa l'ovvietà.

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  2. eeee, avevo 15 anni... :) certo che sì, io ne sono felice, ma chissà se a volte strappano un po' l'anima...

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