domenica 28 agosto 2011

pigra e disperata estate

estate con pochi soldi e non troppe vacanze per tutti.
me la sono cavata grazie all'ospitalità.
Ora lavoro e mi viene un po' di pigrizia culinaria... lascio fare agli altri (per esempio un delizioso gaspacho, da mani argentine ma di ricetta iberica, che presto vi darò).
Intanto si esce, si va ospiti, si cena sempre all'aperto, per respirare bene. Da ieri fresca terrazza mangiando carne alla griglia e insalate.
Ma c'è chi rientra a casa dalle vacanze e trova il frigo vuoto. E lo scrive su twitter... così decido di risolvere la cosa, perché si sa, capita spesso.

Davanti a frigo vuoto e alla dispensa sguarnita si apre la mente  e la creatività dà il meglio di sé. E non c'è una regola, perché ogni volta il vuoto è diverso, mai assoluto, ma sempre popolato di briciole di differenti entità e identità. Raschiature di verdure danno minestre vegetali sorprendenti, angoli di formaggio creano tortini ecc ecc.
Soprattutto la pasta. Così una mia amica messicana, arrivata per studiare a Roma, aveva scoperto che la pasta si fa con quello che uno ha nel frigo! In effetti la maggior parte delle volte non si seguono ricette, ma si mescolano pomodori, formaggi, verdure, aromi, verdure... un amante dopo l'allegra ginnastica preparava spaghetti unendo Martini, panna, spezie  e cose varie, con gran gusto e fantasia: quel che c'era, ma con il polso delle dosi e degli accostamenti.
MA
quando il frigo è DAVVERO vuoto, la dispensa in genere ha qualcosa, il minimo, rimasugli di pasta o riso (prima che estivi moschini la rendano inutilizzabile) e qualche resto di spezie o erbe secche. Olio, magari un fondo...
ne nasce la ricetta:


Spaghetti (o pasta maritata o riso)
agli odori diversi (e anche casuali)
Ingredienti
• Quel che avete di riso o pasta, unendo anche diverse pezzature, ma nel caso di cotture diverse infilandole nell'acqua ognuna a suo tempo
• Aromi
vari, quello che c'è, equilibrandoli tra loro a gusto e senso (se abbonda cannella e noce moscata, insistete su quello, aggiungendo pepe, inutile mettere menta o origano, ma altrimenti mettete tutto, dando prevalenza  a 2 o 3 tonalità armoniche tra loro e usando gli altri per rottura e sfumatura, insomma come i profumieri fanno i profumi)
Olio se ne avete... o soya alla peggio
Sale (ecco, se non c'è sale o alcunché di salante è veramente dura, persino Messegué mette il sale SOLO nella pasta)


Procedimento
• Mettere l'acqua a bollire, a bollore salatela e versarvi la pasta tutta insieme o a seconda del tipo e  dei tempi di cottura a distanza di 2 o 3 minuti un tipo dall'altra. Se fate il riso mettetelo nell'acqua fredda poco salata.
• Nel frattempo in un padellino mettete un cucchiaio d'acqua e 1 cucchiaino d'olio, quando è caldo gettatevi se avete uno spicchio d'aglio, e le erbe fresche (se avete un vaso) o il peperoncino e fate cuocere 1 minuto, spegnete e gettate subito un pizzico di quelle secche, tenendo presente i tempi di cottura di pasta o riso.
• Se siete raffinati, scolate pasta o riso e buttate nel padellino, aggiungendo aromi, spezie, erbe, quel che vi pare e rimestando con l'aggiunta di poco olio.
• Servire condito a scelta con (quel che avete): 2 gocce di tamari soya o aceto balsamico, spolverizzate con resti di formaggi o di pane grattugiato che avrete tostato prima nel padellino, o anche briciole di pane secco.


Quello che conta è il senso di sazietà dato dalla pasta e il senso di piacer dato dagli odori.
L'estetica vi aiuterà se porrete il tutto in un piatto bello, sopra una tovaglietta bella e gustandolo con calma.


P.S. certo, se si ha tonno in scatola o sardine o cose di questo tipo, anche tubetti di concentrato o di pasta di alici, il gioco è fin troppo facile!


IDEA QUASI-GIAP
Anche solo olio e un aroma, tipo menta o semi di sesamo, possono condire la pasta cotta e lasciata raffreddare passandola sotto l'acqua fredda, un po' in stile giapponese de noartri... l'importante è creare.


Il libro o il fumetto?

visto che il frigo è vuoto ci vuole un recupero, anzi 2.... nell'attesa del suo primo film (al festival di Venezia) leggetevi un Gipi, magari S., memorie del padre e della propria infanzia, struggente e pieno d'amore.
 
o il bel noir, Hanno ritrovato la macchina, breve e asciutto, quanto questo piatto veloce...
 o recuperate il volume di Monti , da cui è tratto il film L'ultimo terrestre.

lunedì 22 agosto 2011

GAMBERI LUNA E ZENZERO con gli amici

Se capita di aiutare gli amici che vanno via 4 giorni, che il gatto da solo muore di fame, è bene che gli amici vi chiedano anche un altro piacere: annaffiare le piante della grande terrazza :)
Ecco che niente alici di Monica, allora, niente terrazzate folte, ma qualche raro amico con cui le chiacchiere si protraggono a lungo, che solo dopo le 11 inizia il vero fresco, in queste notti, e alle 2, quando se ne vanno, l'aria è pura e dura e sa un poco di freddo. La luna è finalmente alta e bianca (il gatto è bianco e scontento).
Per parlare occorrono cibi semplici, magari due olivette ascolane aprono le parole, accompagnate dal bianco freddo, devono essere originali e si accettano con piacere anche le varianti che vorrei provare, perché meno complesse, ma che vi racconterò altre volte.


Poi si mangia cibo che non teme un lento freddarsi, che fa sudare un po' il naso perché è forte e che ho potuto trovare in giorni in cui solo i grossi supermercati e poco altro sono aperti.
Vi dirò di tre cene in una (che in fondo cambian di poco).
Poi si resta a guardare la luna e a finire il vino, leggendo, questa volta, un paio di vecchi Dylan Dog.
Liam il bugiardo. Disegni di Piccatto per i testi di Marzano. Non tutto mi convince. Ma mi piace. Piccatto è quello scattante e rapido e il personaggio ben caratterizzato, qualcosa mi manca però. Mi accorgo che quando disegna Casertano, spesso, ci metto di più a leggere, non si tratta di fatica, ma di disegno con più ganci per l'occhio, pesa di più nella storia che il disegno di disegnatori più anonimi o che amo di meno, in quei casi leggo, e il disegno serve solo da semplice puntello al testo. Spesso salto frasi e dialoghi (mi capita anche nei libri scritti), vuol dire he io sono scellerata, smaliziata  e frettolosa, ma anche che il testo non conta per la sua bellezza, ironia, vivacità o forza, è solo veicolo. Così ripenso al taxista che mi disse una sera (chissà se c'era la luna) che a lui piaceva leggere, ma odiava sua cognata che saltava righe e pagine, perché "si legge per leggere le parole". Mi sento un po' colpevole.
Intanto la storia mi rimbalza in testa. Unita poi alle chiacchiere con un'amica di altra cena ne esce un'idea... chissà se andrebbe bene per un albo di DD.
D'altra parte la luna si addice all'indagatore dell'incubo, invece il menù no, visto che DD è vegetariano (intanto noto che anche questa copertina buca con il bianco la notte un po' come la luna e il gatto più sopra).
Si parla di carne e di pesce.


Pesce a ferragosto a Roma? Cedo per una volta ai surgelati, ma quelli di pescheria, pare siano migliori.
ecco la variante terra-mare e quella solo gamberi...


GAMBERONI (e POLLO) ALLO ZENZERO


ricetta 1 (con pollo)
x 2 persone
• 3 hg petto di pollo
• confezione da 250 gr. di gamberoni surgelati
• 1/2 radice di zenzero
• 1/2 cipolla rossa
• 1 spicchio d'aglio
• poco pepe in grani di vari colori
• un pizzico di curcuma (se vi va)
• 2 cucchiai d'olio
• uno spruzzo di vino
• poca buccia di limone non trattato
• pizzico di sale (qb)


• Tagliare fina la cipolla, lo zenzero (o potete anche grattugiarlo grossolanamente), il pollo a pezzetti e i gamberoni siano sgusciati (già son decapitati).
• In una padella larga mettere l'olio e questi ingredienti e salare
• Cominciare la cottura a fuoco vivace.
• Aggiungere anche lo spicchio d'aglio tagliato a metà


• spruzzare con vino quando serve e far evaporare, per il resto ogni tanto coprite e ogni tot rimestate
• verso la fine aggiungere buccia di limone grattugiata e qualche grano di pepe.
• se serve aggiungere acqua per ammorbidire, appena cotto spegnere e servire poco dopo (attenzione, se lasciati lì i gamberoni surgelati, diversamente da quelli freschi, tendono a seccarsi).


ricetta 2 (gamberoni piccanti)
senza pollo e cuocendo prima lo zenzero il sapore diventa MOLTO più forte
x 4 persone
• 1 kg. o anche meno di gamberoni
• zenzero 1 radice non grande
1/2 cipolla rossa (o 1)
• 1 spicchio d'aglio
• mezzo limone (buccia e un po' di succo)
• 2 cucchiai d'olio
• curcuma e le 4 spezie (un cucchiano)
(volendo vino)
• pizzico di sale (qb)


• Procedere come la ricetta precedente, tagliando cipolla, zenzero e sgusciando, se serve, i gamberoni, ma iniziare a cuocere con l'olio e un bicchiere d'acqua lo zenzero e la cipolla, sennò restano crudi.
• Aggiungere i gamberoni, l'aglio, le spezie e continuare la cottura coperti per 5 minuti.
• Scoprire e aggiungere il sale e il limone, mescolando fate addensare il sughetto, aggiungendo acqua o vino se necessario.

Anche in questo caso servire subito o quasi, per non lasciar indurire i gamberoni, accompagnare con riso bianco (meglio basmati) condito solo di qualche spezia profumate, semi di sesamo nero e zafferano turco,  oppure con prezzemolo tritato con altre erbette.




riso bianco come la luna che sta calando a vista d'occhio. Oggi sarà meno di mezza....

venerdì 19 agosto 2011

CAFFE' FREDDO (al ghiaccio)

Giornate calde e domani vi proporrò di più. Ma mentre state in vacanza questa la potete fare o almeno suggerire al barista. Le cose belle vanno diffuse: questa viene da Lecce, città ricca di sfumature e sapori.
Invece del solito caffè che si gela nel frigo e ci vuole tempo e perde profumo e rischia una punta d'acido 8se non lo bevete nei migliori caffè napoletani), invece del caffè shakerato che richiederebbe una punta di liquore (alcuni dicono nocino) e un pelo di zuchero e lo shaker... Ecco il miglior caffè freddo:

Caffè In Ghiaccio

Ingredienti
• caffè bollente (una tazzina a persona)
• zucchero se piace q.b. ma meglio tenersi un po' amaretti
• ghiaccio di surgelatore, insomma ghiaccio gelido

occorrente: un cucchiaino (la caffettiera) un bicchiere largo e basso.



Esecuzione
• fare il caffè
• nel frattempo estrarre il ghiaccio dalla formina e metterne cubetti fino a riempire il bicchiere
• zuccherare il caffè appena fatto
• versarlo subito nel bicchiere SUL ghiaccio
• contare fino a 3 (5?) agitando bene il bicchiere con polso sciolto
• bere il caffè che si è gelato ma ben poco diluito e ha mantenuto il suo profumo...
notizie precise anche qui (io sono andata a memoria salentina personale)

martedì 16 agosto 2011

ALICI FRITTE (e Alici da leggere)

Comincio con un piatto in questa occasione, non è stato fatto da me, ma da Monica, co-cambusiera di terrazzate (e orafa assieme a Glauco ).
Le terrazzate si possono fare bene e spesso in città marine, meridionali o Roma. Le terrazzate si possono fare ovunque si voglia vedere amici, anche senza terrazza, ovvio, ma furono credo tradizione romana (per esempio è da vedere il film La terrazza , di Scola, ma di ben altre terrazze e "amicizie" si parla). Tranne qualche cena in terrazzine, ma le terrazzate a Roma, tra amici miei, le ho organizzate io, da cari amici fumettari dotati di grandi spazi aperti e alti sulla città, e di poca creatività in cucina :)
Persone che non si conoscevano sono diventate amiche e si gioca insieme di cibi da scoprire e chiacchiere e serate fresche.
Ecco il piatto da cene d'estate (o d'inverno).
Le alici si friggono anche solo con la farina, come tutto il pesce, altri le fanno in pastella, buone, ma secondo me risultano più pesanti e un poco soffocate nella morbida pasta che sovrasta, io le preferisco impanate, che poi le ho mangiate così a casa mia, nelle osterie veneziane e nei mercatini medio-orientali, vicino ai falafel.


ALICI FRITTE (acciughe, ma anche sarde vanno bene)


Ingredienti
• Alici (q.b. direi 3 o 4 a testa per antipasto 6 o più per secondo....)
• tuorli d'uovo (direi 1 ogni dozzina d'alici.... circa)
• farina bianca
• pane grattugiato
• pizzico sale
• olio per friggere


Procedimento
• Aprite le alici, togliete la testa, la spina centrale e le interiora e sciacquatele.
• Stendetele aperte e la sciatele asciugare un poco.
• Sbattete i tuorli in un piatto fondo, con un pizzico di sale, in un altro piatto mettete della farina e in un altro il pangrattato.
• Passate ogni alice nella farina, scuotete, passatela nell'uovo sbattuto, scolatela e poi passatela nel pangrattato facendolo aderire bene schiacciando col palmo delle dita.
• Mettete a scaldare l'olio in una padella, quando è caldo (ma non fatelo fumare), immergete alcune alici, che girerete al momento opportuno dall'altro lato. Cottura veloce, scolatele su carta da pane o carta da cucina, fate scolare bene e continuate la frittura fino alla fine, passando mano amano le alici fritte su un piatto con carta .
• Servire accompagnate da spicchi di limone, per chi volesse (io non lo amo) e adornate da rametti di prezzemolo.
Calde sono perfette, ma se la cottura è stata buona, e se il tempo non è nebbioso, sono buone anche fredde per varie ore.


Alice mi riporta al libro da leggere per accompagnare questo pasto: non può che essere Alice di Lewis Carroll, possibilmente Alice aldilà dello specchio. Da bambina era il mio preferito perché lo avevo in volume unico, mentre Nel Paese delle Meraviglie l'ho letto a puntate sul Corrierino, ma mi stancava un poco. Alice è un libro senza trama, un libro che racconta sogni, che c'è di più contrario per un successo letterario? Eppure i personaggi di Alice restano interpretabili in ogni età, e io credo sia anche per l'amore (non affetto o tenerezza) amore e autocensura che li percorrono. Sotto Alice al Coniglio e al re Rosso (che solo disegnando in caffè a colazione ho capito, tarda, che era lo stesso scrittore) scorre sangue, passione, follia, silenzio e desiderio e un grande rispetto per i bambini che sono piccoli adulti.
Da legger, da leggere d'estate sotto a un albero. Qui un'immagine dal mio libro 
la cui seconda parte è dedicata alle Alici, ma anche qualche altra Alice di ogni periodo, che trovate qui assieme a molte informazioni.
Per concludere metto una meravigliosa Alice di Lucia Mattioli , disegnatrice che lavora troppo poco in vista e di cui vorrei di più :)

giovedì 11 agosto 2011

un punto piccolo tra le vacanze

Non sono riuscita a calare di un etto.. eppure ho nuotato e camminato invece che sedere davanti al computer, a colazione  e pranzo frutta o qualche insalatina. Le cene mi hanno fregato, nemmeno troppo abbondanti o pese, ma con ricche libagioni e un po' di socca qua e là (per il resto pesce).


Riguardo alla Socca (parente Nizzarda della farinata o cecina o anche delle panelle siciliane che però poi vengono fritte, ecco la ricetta ufficiale:
Ingrédients :
voici la recette de la Socca. c'est une crêpe dorée que l'on peut trouver à toute heure dans les cafés de Nice. traditionnellement, c'est l'encas du matin des travailleurs.

pour cette Socca :
1 plaque à pâtisserie de 60 cm de longueur. Teglia da forno (meglio di alluminio a quanto ho visto)
25 cl d'eau acqua
130 g de farine de pois chiches farina di ceci
1 grosse cuiller à soupe d'huile d'olive 1 grande cucchiaio di olio d'oliva , posso dire che anche 2 cucchiai non guastano, alcuni mischiano con olio di semi
3 g de sel fin. sale fino

Progression :
1- Allumez le four à 280°(th 9) forno molto caldo
2- Dans un grand saladier, mettez la farine tamisée. faites un petit 
puitss au centre, mettez le sel et l'eau puis mélangez bien pour éviter les grumeaux. filtrez dans une passoire fine. La farina passata setacciata, poi sale e in un pozzetto l'acqua evitando grumo. Per questo poi ripassate in un colino.
3- Huilez bien la plaque, mettez y votre pâte sur toute la surface elle, doit faire 1/2 cm d'épaisseur environ. oliata la placca (nel filmato la teglia viene quindi riscaldata e mi pare una bella idea) e versate l'impasto, altezza 1/2 cm.
4- Mettez au four lorsque vous verrez apparaître les cloques, percez-les avec la 
pointe d'un couteau. au bout d'une dizaine de minutes la pâte sera bien dorée. Infornare e quando fa delle bolle forarle con stecchino o punta coltello
5- Sortez alors la Socca et tout de suite,donnez un bon tour de moulin à poivre et découpez chaud à l'aide d'un couteau à pain ou d'une roulette à pizza des petits carrés de 3 à 4 cm de côté. 

10/15 minuti circa di cottura (consiglio un po' di grill nei forni normali), quando è dorata estrarla e pepare allegramente. 

et si en plus vous pouvez la faire cuire dans un four à pain alors l'extase ne sera pas loin ! Chi ha forno da pane è fortunato!

Ecco la signora della socca a Nizza:


eccovi il filmato :)


Più modestamente vi faccio vedere una bella insalatina che NON potrete farvi: carote grattugiate e "radis noir" pure
 che è rapanello nero, lungo come un grosso... un cetriolo, e molto delicato rispetto ai nostri rapanelli. L'ho accostato ai gamberetti, ma poi vedo che molte ricette lo accostano al salmone :)

 Infine vi dedico una foto di una mia cena, in attesa del piatto, e quello che vedevo ruotando di poco la testa a sinistra: ecco, la cena dipende molto da dove la si fa, il cibo è anche luogo, rumori, luci... a presto!