lunedì 31 dicembre 2012

Finire e Ricominciare

Ero scomparsa... sì, lo ammetto, completamente scomparsa.

Solo da questo blog e quasi dall'altro: fumiefumetti. 
Fumiefumetti lo vorrei chiudere e convogliare tutto qui, parlando più anche di fumetti e giornaletti oltre che di cucina.
Ma intanto.
Intanto riprendo proprio con un piatto fatto ieri sera, tornando a casa con decisione improvvisa invece che mangiar fuori. E poiché sto anche traslocando avevo il frigo vuoto.
Restavano i vasetti di aromi, una mela morsa al mattino prima di uscire, e nascosto tra gli scaffali dei piatti, mezzo pacco di spaghetti (Garofalo, insomma di quelli buoni).
Il resto era carta, abiti e scatoloni.
Ah sì, nel frigo qualche marmellata, due spicchi d'aglio e una busta di formaggio grana.
Olio e sale stanno ancora fuori. Li lascerò nella casa, l'olio buono l'ho già portato nella nuova, è persino un olio fumettistico, ma di questo vi racconterò un'altra volta.

Quando nel 1978, o forse 77, Marta Sasiàn Alvarado, l'amica che avevo conosciuto dai miei cugini in Mexico, venne in Italia per imparare a fare le incisioni da cartamoneta alla zecca di Roma, salì a trovarmi a venezia.
Mentre preparavamo la pasta lei mi disse che un suo nuovo amico italiano le aveva insegnato che noi gli spaghetti li condiamo inventando sughi con quello che abbiamo in casa.
E così fu anche ieri sera.

Spaghetti alle mele e curry

Ingredienti (per persona)
100 gr. di spaghetti di qualità
1 mela renetta piccola
1 cucchiano abbondante di cyurry (dipende anche dalla sua forza)
1 spicchio d'aglio
poco olio d'oliva
sale q.b.

Procedimento
• Si taglia a fettine/pezzetti fini la mela sbucciata e la si mette in un pentolino con pocchissimo olio, l'aglio tagliato in due, il curry, un pizzico generoso di sale e mezzo bicchier d'acqua. (se volete aggiungete anche un pezzeto molto piccolo di zenzero)



• Si fa cuocere (aggiungendo acqua se serve) mentre si porta a ebolizzione l'acqua per la pasta.
• Quando bolle si sala l'acqua e si gettano gli spaghetti, cuocendoli al dente (nel frattempo la mela continua il suo corso).
• Scolare la pasta e ripassarla nella penstola in cui si è cotta, assieme alle mele e a un cucchiaio d'olio.

• Impiattare e completare con grana grattugiato. Mangiare colto caldo.

Servire , odorare, gustare... mangiare leggendosi un fumetto, o chiacchierando. Non sono d'accordo con Camilleri in questo: si mangia in compagnia e per la compagnia, i sapori sono importanti, ma vengono dopo un dialogo, un confronto, una distrazione, anche una discussione.
Se si è soli, tutti i dietologhi lo sconsigliano, ma io leggo, e amo se poi resta qualche piccolo punto giallo oro del curry...

Per questa volta  vi consiglio un fumetto coreano interessante, dove spesso mangiano, dove il cibo ha un senso come in molti romanzi giapponesi, Banana Yoshimoto in testa. Il cibo serve a comunicare a vari livelli.

Di Chaemin, Jumk Love, edito da Coconino.

Buon cenone o cenino di fine anno.
Io ricomincio ad esserci qua, ci si rivede presto!
Baci a tutti i simpatici!

martedì 6 novembre 2012

Ricette per fare libri

Leggere, ricordare, vivere, raccogliere, unire, condividere.
 Questa è la ricetta.


Ora che penso di chiudere il blogFumi e Fumetti  per non andar via di cervello e di concentrarmi su uno solo, questo, che riunisce le mie ricettine (latitano pure quelle in questo periodo) e le mie cose di fumetto... mo' dico, mi ritwittate, ribloggate, leggete fumi e fumetti?
Allora ecco, questo post lo posto qui e là e vediamo chi la vince! :D
Ma entro questa settimana vi parlerò anche della cena alla frutta (anche a Pratt piaceva cucinare per gli amici)
Ora vediamo... tanto ho trovato il mio salvatore che di web ci capisce.
Però visto che  l'avevo annunciato, ecco il mio libro su Pratt.

Hugo Pratt, le lezioni perdute, è edito dalla novella casa editrice Mompracem (sito ancora in costruzione), del gruppo LIT (per intenderci quelli di Elliot e di Arcana... che Elliot a me piace molto, ma Arcana può pure non esitere, che io potevo nascer sorda e mi andava bene lo stesso... musica xme niet).
Insomma il libro è uscito in gran bella compagnia.
A parte (e dico niente) la assai notevole autobiografia di Moebuis(Giraud), gli altri 2 libri usciti sono di 2 carisismi amici: Franco Saudelli (il suo Porfiri in versione completa) e Filippo Scòzzari con un'integrale di Suor Dentona, che è un personaggio che amo tanto che c'ho pure la giacca dipinta a mano dall'autore, tiè!
Ma tornando al mio, questo libro su Pratt è figo. Sì, ne vado orgogliosa, sebbene abbia scritto poi non tante parole. Perché ne ho unite e collegate e trovate tante, e le ho ben intrecciate con grandi immagini, che vengono in buona parte dalle schede, mai pubblicate in Italia, della Escuela Panamericana de Arte, i corsi per posta (un po' come faccio quelli per internet io), in copie anastatiche.

Ma poi sono sbucate fuori tante cose, attraverso i miei ricordi e quelli dei suoi amici, allievi, collaboratori.
Avendo cominciato io a causa di Pratt, e avendolo conosciuto a 15 anni (io) dopo la Ballata, e avendogli rotto le palle con i miei disegni e storie per vari anni, ho risvegliato ricordi e lezioni che ho percepito, che mi erano entrate (non molto sfruttate ahimè), che hanno fatto da collante alle parole e alle immagini dello stesso Pratt e degli altri. E sì, è ancora oggi un grande maestro, e sì, ci si commuove e si sente la forza che ha avuto qaundo, a 25 anni era già un eroe del fumetto argentino, come ce lo racconta José Muñoz a voce e in una storia a fumetti, disegnata con amore.
E ci sono molti spunti su cui sto soffermandomi, perché fare questo lavoro mi ha smosso memoria e pensieri... chissà se anche le mani. E non solo a disegnare...

Per dire, ho sempre pensato di fare una torta Cush, due sfoglie di sablé e in mezzo crema al tè e alla menta, qualche ritocco di cioccolato. Che ne dite? La provo a fare? Lui la menta la morde sempre... o sarà altro? Cush è un figlio di Caino, si trova hashish nel deserto?

martedì 23 ottobre 2012

animals: CASE DA TROVARE...

animals: CASE DA TROVARE...: Sempre nell'attesa, ancora rimandata, che ANIMAls ritorni, sotto altre pellacce, magari... Gli animali si sà, si mimetizzano. ANIMAls cerc...

domenica 9 settembre 2012

La questione del tempo...

È sempre quella che comanda.

Ecco perché questo mese si unificano due miei blog: questo e fumiefumetti. Scrivo di fumetti anche altrove e qui posso parlarne di più.
Ho idea di unire maggiormente le mie passioni.
È anche questione di tempo e non solo mio.
In fondo il cibo è passione data dalla gola, ceto (sennò peserei di meno), dal gusto per i cibi buoni (se fossero cattivi sarei magrissima) e diversi e nuovi.
 Ma il cibo è soprattutto condivisione e manualità.
Lo stesso ceh il fumetto.
Mi piace fare un piatto come amo disegnare, con libertà e in modo veloce.
Mi piace farlo (e assaporare quello altrui) per condividere con gli altri, parlare, passare una serata rilassata, far venire fuori discorsi e discussioni che sgorgano al meglio se si degusta qualcosa e si beve un bicchiere.
Perciò il blog continuerà a raccontare ricette, ma qualceh volta forse sarà fatto solo di parole attorno alla tavola.
Magari di disegni, o forse no.

Vedremo.
In ogni caso settembre è un bellissimo mese, ancora sapori estivi e già i primi autunnali.
Mese in cui vivrei di fichi.
Mese in cui mangio volentieri leggero, ma sempre saporito.

Per le ultime terrazzate o cene fredde, poi, ecco un piatto adatto a tutti... pur essendo di mare va bene anche per i vegetariani.

FREGOLA ALL'ASPARAGINA

Ingredienti
• Fregola q.b. a persona
• Asparagina di mare un pugnetto a persona (1 hg.)
• Prezzemolo q.b.
• Finocchio la cima (1/2 a persona)
• Aglio 1 spicchio ogni due persone
• sale pepe olio

Esecuzione
• Lessare in acqua NON salata l'asparagina, dopo averla ben pulita e tolti i rametti duri. Attenzione: a volte anche nei rametti non duri all'interno corre un filo rigido, che va tolto una volta cotta. (tempo variabile, deve essere abbastanza morbida).
• Cuocere la fregola come un risotto, farla tostare prima un pochissimo olio e gli spicchi d'aglio interi, poi aggiungere brodo vegetale, ma soprattutto l'acqua dell'asparagina. In genere va tra i 15 e i 20 minuti, ma dipende dalla fregola e dalla misura.
• Condire in insalata fregola, asparagina, prezzemolo tritato e le cimette di finocchio (o finocchiello se lo avete), optional un po' d'aglio tritato. Olio, sale e pepe a gusto. Anche un po' di buccia di limone grattugiata.

È un piatto che si può mangiare anche il giorno dopo, accompagna pesce o verdure o fa da primo.
Questo assieme al riso ai tre semi (ricetta precedente) può essere un buon sostegno a una cena fredda.
Assieme si possono mettere insalate o verdure cotte, polpette e pesci affumicati o marinati...
Insomma, buone cene di fine estate!

Da leggere?

Non l'ho ancora letto e lo trovo di formato troppo grande e ingombrante, ma se siete ormai a casa Portugal di Cyril Pedrosa mi sembra invitante e giusto per una fine stagione... lui è bravo, perciò lo leggerò.

e poi da ottobre in Portogallo inizia un festival unico al mondo, quello di Amadora, che si dilata per molti fine settimana... se avete vacanze da spendere non andrebbe perso...

domenica 5 agosto 2012

POLLO MEDIORIENTALE ALL'ARANCIO

Il Mediterraneo ha una grande storia. Sebbene anche tragica, da naufragi di esploratori antichi, a guerre e conquiste e pirati, a oggi gli emigranti che non sempre riescono a sbarcare vivi... eppure, anche queste linee tragiche tracciano gli scambi (e insegnano che non dobbiamo impedirli, anzi) tra i Paesi che vi si affacciano.
Alcuni cibi accomunano il Mediterraneo, uno è la melanzana, secondo Montalbàn, l'altro (dico io) è l'arancio.
In questa ricetta (che può ricordare per assonanza il merviglioso pollo alla marmellata di agrumi e con avocado, di Massimiliano), l'arancio è anche marmellata... è una ricetta ebraica tradizionale che viene da Israele e Marocco, ma io ho aggiunto un po' di varianti, che la base era davvero essenziale, solo pollo e marmellata e olio e sale).

POLLO ALL'ARANCIO D'ISRAELE E CEDRO DEL LIBANO
Ingredienti
• 1 pollo, o anche più, meglio se ruspante...
• mezzo vasetto di marmellata d'arancia (buona e non eccedente di zuccheri.. ci può stare anche al limone)
• succo di due arance
• Buccia polposa di mezzo cedro (ma anche più)
• olio poco
• sale abbondante
• rosmarino un rametto
• aglio due spicchi
potete anche profumarlo con un po' di buccia d'arancio grattugiata o tritata

Esecuzione
• Tagliate il pollo a tocchi (potete usare anche sovracosce soltanto), privandolo di gran parte della pelle, lasciatene meno di un terzo.
• Sfregatelo bene col sale.
• Ponetelo in una teglia con poco olio, il rosmarino e l'aglio intero.
• Spalamateci sopra la marmellata d'arancio.

• Fate rosolare a fioco vivo (e scoperto, soprattutto se non è ruspante, che butta acqua)
• Girate i pezzi e continuate a rosolare e cuocere, mentre la marmellata caramellerà un poco e darà all superficie un bel colore. potete aggiungerne se bìvi pare poca, ma non esagerate.
• Continuate la cottura almeno 15 ' e poi aggiungete il succo di arancia e la polposa buccia del cedro tagliata a fettine.

• Rigirate, e continuate  a cuocere coperto. Deve cuocere almeno 45 minuti, o più se i pezzi sono grossi e il pollo ruspante.
• Regolate di sale.
• Servitelo Caldo o tiepido o anche freddo, accompagnato col riso. Quello basmati ai 3 semi va molto bene, ma anche pane arabo può stare, attenzione al sughetto, che ce ne sia (o aggiungete arancio e un po' d'acqa a metà cottura) e servite i pezzi di pollo guarnendo col sugo e con il cedro.

Accompagnatelo con riso bianco o quello che più vi piace.
Giuro, è buonissimo!

Da leggere:
Per una volta vi dico una cosa da non leggere... visto che la ricetta è ebraica (sebbene da me cambiata) mi atterrò a questo clima, però il libro parla di francesi di origine polacca e di unviaggio in Polonia alla scoperta di quello che fu il mondo della nonna e dell'ebraismo ora, lì. E il tittolo è pure buono: Noi non andremo a vedere Auschwitz

 ma questo reportage che riproduce qualsiasi cosa si dicano i due fratelli, un postino, un passante 50 rabbini, alcuni vecchi ecc. senza mai tagliare nulla è quanto di più palloso e meno dsignificativo si possa fare, e spiega perché la graphic novel non abbia il successo che potrebbe. Leggetevi maus, anche se fosse una rilettura... ricordo bene mente finivo le ultime pagine in piedi per strada completamente affascinata dal rapproto padre-figlio e da quello che stava alle loro spalle. Questo invece risparmiatevelo, anche se è molto onesto e corretto, non retorico, ma gli manca l'arte... e invece gustatevi la cucina agli agrumi dell'estate!

venerdì 6 luglio 2012

Un mese dopo... un cibo semplice

Ho un po' di arretrati da mettere.
Questo, vista l'ora ci sta... velocissimo prima di andarmene e anche per voi da fare, per questa sera a cena.

BUDINO DI LATTE
x 4 o 6 persone

Ingredienti
1/2 l. di latte scremato (e volendo potete aggiungere un poco d'acqua, se lo fate alla menta)
1 confezione di gelatina in fogli
4 cucchiai di zucchero di canna colmi (anche + se amate il dolce)
vaniglia q.b.

per le varianti leggere poi

Esecuzione
Lo so, è troppo stupido, ma lo metto per spiegare che si può fare un dolce con poco. Pochi soldi, pochi "danni" poco tempo.

• sciogliere la gelatina in una tazza d'acqua fredda, finché è molle (5 minuti)
• portare quasi a bollire il latte, con lo zucchero e la vaniglia (avevo quella in polvere delle isole... slurp).
Varianti: grattuggiare polpa di datteri, oppure mettere cannella, o aromatizzare alla buccia di limone o alla menta...
• Lasciar intiepidre e mettere la colla di pesce mescolnado bene finché è tutto fuso.
• Versare nelle apposite vaschette (benedette quelle in silicone)
• Quando non sono più calde mettere in frigo 2 ore, altrimento mettere per un po' in freezer, ma passare mezz'ora in frigo prima di servire, curando di intonare al piatto. (la vaniglia s'è depositata sul fondo e ha decorato a sorpresa...)


• Si può spolverizzare con cacao o cannella. Come nel caso della versione qua sotto, cui ho aggiunto zucchero perché ne abveva troppo poco...
Per dire che inutile lamentarsi se si invitano amici, arrangiarsi è facile :)

Poiché questo è un piatto facile, vorrei abbinarvi un libro adatto.
E non lo trovo, ma forse un poco è così:
Un budino a base di latte può avere il sapore dell'infanzia, o del suo ricordo. Mi sembra dunque che nella sua semplicità e molteplicità si presti alla complessa e semplice lettura di questa storia di un'infanzia deli anni 30, quando i bambini potevano morire di tisi e mangiare ciambelle dolci era un'avventura. La delicatezza di questa storia ha perso un po' di zucchero, come il mio budino, per una traduzione che mi appare a volte incerta, Ma metteteci la vostra memoria personale e ve la godrete, come se avesse il cacao.

Però vi aggiungo altro, perché Maurice Sendak è morto quest'anno.
Chiassà se ancora si trova Luca la luna e il latte... i lo lessi a fine anni 70 sull'esperimento per bambini chiamato il Giornalone (enorme e bellisismo, ma troppo raffinatissimo!!!).
Ma ecco qua, cercatelo, una piccola storia adatta prorpio a un budino di latte (magari quando ci sarà la prossima luna piena).


 e buon dolce di luna a tutti e anche a Maurice!

domenica 3 giugno 2012

Leggerezza e letture

Ieri avevo da presenziare (cosa che farò anche oggi, da mezzogiorno) allo "stand" di ComicOut, che vende anche i libri Struwwelpeter e Coniglio, al Brancaleone (Roma).
La situazione sarebbe stata un po' vuota e noiosa (nonostante conoscersi di più tra piccoli editori, faccia sempre bene), data la scarsa affluenza (ma ai concerti e incontri, di gente ce n'era... e oggi poi ci saranno Ascanio Celestini e Alessio Lega, parole e canzoni), se non ci fossero i venditori e produttori di vino (biologico, controllato e BUONO!), simpatici, bravi e interessanti.
Vi aggiornerò sulle qualità, anche se farò torto a qualcuno... mica si può bere tutto :)

In ogni caso per fortuna avevo mangiato  a pranzo in modo leggero e saporito, perché colà invece i panini hanno del contenuto diperso in fettazze di pane a caro prezzo... bah
e sì che ci vuole poco a far da mangiare bene, e a poco prezzo, anche!
Ecco la ricetta del mio pranzo di sabato (portata con me in ufficio).
e tutte le sue virtù:
Valori nutritivi ottimi 
Ecomonia eccellente, non riesco nemmeno a dirvi quanto poco costi.
Tempo: 20 minuti a dir TANTO
Sapore molto buono e variegato
Dieta: assai dietetico e adatto a tutte le diete
Vegetariano, anzi, vegano

BASMATI AI 3 SEMI

Ingredienti (a persona)
• riso basmati (dose abbonadante una tazzina da caffè e mezza)
• poche foglie secche di rosmarino
• semi si girasole (un cucchiaino, ma andate a occhio e gradimento)
• sesamo nero (idem)
• papavero (idem)
• buccia di limone
• olio extar-buono un cucchiano
• sale grosso

Esecuzione
• Sciacquare il riso basmati, poi metterlo a cuocere nell'acqua fredda, il doppio del quantitavo del riso, poco salata in cui avete aggiunto le foglie di rosmarino.
• in genere dopo 7 minuti dal momento in cui bolle è cotto. Scolarlo e fermarne la cottura con pochissima acqua fredda.
• In una terrina condire il riso ben scolato con l'olio e i semi, mescolare bene. Aggiungere la buccia di linone grattuggiata (1/4 di limone).
• Buono tiepido o freddo.



Note delle virtù:
Semi di girasole. Piccoli, saporiti, salutari e  calorici, ma sono i più light, di qualsiasi altro seme oleoso. Nei semi di girasole troviamo anche tante proteine (20-28%) e carboidrati (23,5%).
Quello che distingue i semi di girasole da altri alimenti dello stesso gruppo è il ricchissimo patrimonio vitaminico, uno dei più elevati del mondo vegetale. In particolare nei semi di girasole troviamo la rarissima vitamina B12 (4 mcg), pressoché assente negli altri alimenti di origine vegetale, e un contenuto record di vitamina B1 (1,36-2,2 mg), il più elevato in assoluto tra tutti gli alimenti.
Buoni anche i valori di vitamina A (40 mcg), D (22 mcg), E (31 mg) e PP (3,3 mg). I semi di girasole si distinguono anche per il ricco tenore di sali minerali inferiore solo a quello del sesamo. Numerose ricerche hanno evidenziato nei semi di girasole una cospicua presenza di acido clorogenico,che svolge anche una preziosa azione di protezione dell’organismo come come antibatterico e antinfettivo.

Il sesamo nero o Nigella sativa, è il seme tipico di alcune varietà a seme scuro, il termine è usato per diverse varietà. Il Profeta Maometto consigliava di “usare sempre i semi del grano nero poiché essi curano tutte le malattie, tranne la morte”.
I semi, soprattutto del sesamo nero, possono o meno essere tostati, a seconda degli usi. Il sesamo scuro ha un sapore più intenso e oleoso del sesamo bianco. È usato quasi esclusivamente nelle cucine dell'estremo oriente, perciò è poco conosciuto in Europa fatta eccezione per la cucina greco-turca (è conosciuto come shamar o mavro.

Semi di papavero sono, come tutti i semi oleosi, una ricca fonte di grassi e proteine.
Sono inoltre una preziosa riserva di manganese, calcio, acido linoleico (Omega 6) e vitamina E.
I semi di papavero sono utilizzati come rimedio naturale contro ansia e stress, hanno infatti un blando effetto sedativo e calmante. Il contenuto di calcio è un valido aiuto per la salute di denti e ossa, soprattutto per le donne in menopausa, mentre quello di manganese combatte l'azione dannosa dei radicali liberi e contribuisce a tenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue. I semi di papavero contengono inoltre i fitosteroli che riducono la concentrazione di colesterolo nell'organismo.


Non vi consiglio un fumetto e nemmeno un libro, questa volta...
ma visto che in serata assieme a Celestini c'è Alessio Lega, vi linko questa bella canzone dedicata ai fumetti...


 modi di essere fumetti...

e inoltre vi ricordo la raccolta fondi per i terremotati attraverso i fumetti QUI, altro modo di essere fumetto (e illustrazione)

giovedì 31 maggio 2012

Cibo che si moltiplica

Prima di parlare di cibo voglio segnalarvi che, per sostenere le vittime del terremoto, stiamo organizzando una raccolta fondi (da versare alla Regione Emilia Romagna), gli autori offrono le loro opere, gli acquirenti le acquistano, versando sul conto della regione. Tutto accade qui ma ci sono vari post e si aggiorna sempre.

Passiamo al cibo.
La moltiplicazione dei pani e dei pesci mi ha sempre affascinato. In un libro che ho appena finito di rileggere «Il miracolo di Santa Odilia» di Laura Mancinelli autrice che nella vita e nei racconti è molto attenta alla cucina e ai sapori. nel libro la giovane suora moltiplica il pollo, e di uno ne fa due. Ma non è un miracolo, quello, uno è pollo intero, l'altro è pelle ripiena di pane e altri sapori.
Mi affascina sempre l'uso di un cibo solo per farne vari piatti.
Ecco come un pollo diventa secondo una sera, e primo la sera dopo...
Carne
lo so, ci sono tanti vegetariani.
E le verdure nutrono la mente e lo spirito.
Ma ogni tanto ci vuole carne (non è necessaria, lo so) e che sia di quella non mal tenuta in allevamenti.

Mi hanno regalato mezzo cappone (enorme, 3 chili solo la metà), pare ruspante.

Non avevo mai affrontato una bestia così, e da tempo non facevo il pollo intero o a grossi pezzi.
Perciò ho aperto il mio libro spirituale, un libro del primo 900, regalato a una mia prozia per il matrimonio. Lei mangiava volentieri, ma cucinava quasi mai... inoltre rimase molto presto vedova.
Prima o poi vi posterò qualche pagina: è la mia bibbia base, nonostante mancanze e antichità...
Ho trovato dell indicazioni di un Pollo alla Tedesca e da  quelle ho tratto ispirazione.

POLLO ALLA TEDESCA (e un po' italiana)

Ingredienti

• Pollo o cappone (il mio mezzo pesava 3 chili) completo di fegatini ecc.
• 4 spezie (mezzo cucchiaio) – io ho la spezia con questo nome, altrimenti
• rosmarino, piccola manciata
• 1 cipolla
• 1 spicchio d'aglio
• olio q.b.
• 2 bicchieri di vino bianco
• buccia di mezzo limone o +
 • sale

Procedimento

• Tagliare a tocchi grossi il pollo, eliminare un po' di pelle, diciamo la metà, mettere da una parte cuore e fegatini (meglio se qualcuno in più da altro pollo)e da un altra durelli, cresta e bargigli, se ci sono e non vi schifa.
• Tagliare a fette grosse la cipolla, di questa una piccola parte tritatela più fine e mettetela in un padellino antiaderente con un poco d'olio.
• In una teglia grande (e anche un po' larga)  mettete poco olio, cipolla, uno spicchio d'aglio a metà, i tocchi di pollo, il rosmarino e le 4 spezie e salate con moderazione.

• Ponete sul fuoco e rosolate mescolando un poco, poi coprite.
• intanto pulite e tagliate cuore e fegatini e metteteli nel padellino con la poca cipolla, a fuoco lento.

• Intanto lavate e pulite durelli e crestine e tagliateli a pezzetti, poi mettetli in un pentolino pieno d'acqua con pochiiiiissimo sale a bollire.

• Ora dovete badare solo alla cottura, aggiungendo ora acqua ora vino bianco al pollo, e bagnado se serve i fegatini (che verso la fine vanno salati).
• Dopo un po' aggiungete anche delle bucce di limone a strisce grosse, e  continuate a fare i fatti vostri, e controllare e bagnare.

• Quando il pollo pare pronto o quasi aggiungete le rigaglie e continuate a cuocere 10 minuti. 



• Servire poi accompagnato da riso, o patate bollite o pane buono e una bella verdura lessa, tipo una cicoria.  


NB se il pollo è grosso, togliete un po' di pelle, il grasso sarebbe eccessivo e il sapore stancante.
Ma un poca lasciatene, creerà il sughetto.

A seconda del pollo, della misura dei pezzi e della bestia e della ruspantità la cottura va da mezz'ora a più di un'ora, anche un'orae mezza.
I fegatini 1/4 d'ora.
I durelli mezz'ora almeno, meglio di più.


Il bello viene il giorno dopo (o anche due)
Di sicuro resta del sugo

PASTA SCURA

Ingredienti

• 100 gr. a testa di pasta corta (questa di orecchiette integrali e mista è perfetta)
• il sugo rimasto (semmi ritagliate qualche frammento di carne, disossando la carcassa, se serve spruzzate di vino bianco.

Procedimento
• Cuocere la pasta molto al dente.
• Finirne la cottura rimestandola nel sugo e frammenti.
Con una verdura fresca, o un atipasto di ricotta è un pasto ricco!
 E notate bene, la tovaglia è quella su cui abbiamo cenato da UMBERTO a Napoli (il che meriterebbe un post speciale), per il Comicon, quest'anno dedicato a Moebius... e infatti di Moebius sono i disegni stampati.

Ora se invece volete rinucniare per un po' alla carne, ecco il libro perfetto... dopo siamo tutti più vegetariani!

Haarmann, racconta la storia originale del mostro di Dusseldorf. Scritto da Peer Meter e disegnato da Isabel Kreitz, in Italia pubblicato da Black Velvet, è un documentario come avrebbe potuto farlo Grosz. E se il colpevole è un pazzo, la polizia agisce tardi e male, copre e zittisce.
Mangiare carne umana, anche per errore, è di tale racapriccio che si passa all'insalata.

Ma questo che ho cotto io è solo un pollo...

lunedì 7 maggio 2012

A VOLTE RITORNANO...

Sono stata ancora molto assente.
La cucina richiede anche piccoli frammenti, ma di vuoto, di libertà e attenzione.
fatta di fretta magari è ripetizione delle stesse cose (buone, ma quelle), e se non manca il tempo di cucinare e inventare, manca poi magari la testa per ricordarsi di fotografare, perché – Insomma – di solito si cucina per gli amici.

Torno però con rinnovato vigore, e se non vi fidate vi spiego perché.

Sto seguendo troppi blog. Facendo, anzi. Ora c'è anche Comicout che si è aggiunto. ComicOut non è solo un blog, è un'Associazione Culturale, fa fumetti, corsi di fumetto, libri, riviste (Scuola di Fumetto e Comicsweb) e poi ora c'è il sito... questo mi ha tolto molte energie.
Nel frattempo Fumiefumetti (blog), continuava e io cominciavo ad avere troppe anime. Che cosa scrivere in uno e cosa nell'altro?
Ecco la decisione.
Tra non molto Fumi e Fumetti sparirà. I suoi contenuti andranno in parte su ComicOut, per parlare di fumetto e di editoria, ma anceh di mie memorie in questo campo, e critihe e link.
Quello che c'era di più privato e divertito sul fumetto, però, arricchirà fumettisticamente questo blog.

E le ricette qui a volte saranno fotografate, e in parte lo saranno quasi sempre, ma anche disegnate.
Sono o non sono una fumettista?
Il cibo fotografato è la morte sua, ma non sempre, se la foto non è iperelegante, certi cibi tendono ad assomigliarsi.
Il fumetto, o il disegno può dare un'idea del clima del piatto.

Vi segnalo per comicnire due soluzioni di ricettari fumettistici. Una la conoscete già, ma mi piace evidenziarla, perché Massi De Giovanni intanto ha aperto il blog su mio consiglio, un anno fa, e ne vado molto fiera, e poi è stato pubblicato da Cucina Italiana, e se lo merita! Se ci fosse anche un Fumetto Italiano sarebbe anche lì in bell'evidenza, logicamente. Proprio in questi giorni ripresnta un piatto che ho provato l'estate scorsa e che ha suscitato entusiasmo e fanatismi...

L'altro è una rara narrazione illustrata di cucina, una deliziosa moussakà, su un blog che invece è tutto di informazione giornalistica e politica... curioso inserto, ma ricordiamo che la moussakà è piatto greco, e qui raccontata da una fumettosa greca: Elettra Stamboulis (disegni di Costantini). Ho qualche rimostranza culinaria, però, visto che non si dà ricetta del ragù, almeno...

Tornando a noi, oggi me la cavo veloce e, mi rendo conto, pure poco originale.

GNOCCHI DI RICOTTA profumati

Ingredienti
Gnocchi
• 500 gr. di ricotta di pecora
• 150 gr di farina 00 (forse anche un po' di più)
• 100 gr parmigiano (anche qui andate un po' a occhio un po' a gusto)
• 2 uova intere
• pizzico di sale
• la buccia di un arancio non trattato

Sugo
• pomodoro fresco
• aglio fresco
• menta fresca
• poco olio
• pepe al momento

Procedimento
• Mettete a scolare la ricotta, per un quarto d'ora.
•  In una terrina rompere le uova, se siete fighetti montate le chiare a neve a parte, ma funziona bene anche mescolando tutto.
• Aggiungete mano a mano, mescolando, prima la ricotta poi il grana e la farina (non tutta).
• Regolate di sale e di farina. L'impasto deve restare molto morbido ma non sciogliersi. Tenete da parte la farina per quando fate gli gnocchi.
• Aggiungete la buccia dell'arancio grattugiata un po' grossa.

• Lasciate riposare 10 minuti almeno, così la farina assorbe l'acqua.
• Aiutandovi con un cucchiaino da tè, fate degli gnocchetti che infarinerete, perché non appiccichino, più piccoli di una noce. Disponeteli sul tagliere o su carta oleata.

• Intanto fate un sugo con due spicchi d'aglio fresco, interi, pomodori (salsa o freschi spezzettati, poco olio e due o tre fogliette di menta fresca (o secca).
• Portate a bollore abbondante acqua salata.
• Gettare gli gnocchi a più mandate, e ritirarli con la schiumarola quando vengono a galla, dopo averli lasciati prendere un bollore.
• Scolateli e metteteli in una terrina tiepida o nei piatti, condendo con il sugo leggero, un poco di pepe, e con parmigiano o pecorino a piacere.

Sono un piatto delicato, raffinato e facile, che non richiede tempi lunghi, tranne la fattura degli gnocchi.

Dopo un piatto così potete servire anche solo della verdura, o un piccolo assaggio di asparagi bolliti e sconditi, con un uovo sodo (vabbè, quando l'ho fatto io era Pasqua, si vede? L'uovo ha delle decalcomanie comprate a Praga 22 anni fa, credo... dio quanto era bella Praga, non oso ritornarci... in ogni caso va vista d'inverno, e non a Natale, per evitare masse di turisti).

Che cosa si può leggere e abbinare a un piatto del genere?
Come vino o un rosso leggero, o un Pecorino (bianco), il Biancolella me lo riservo per il pesce, ma sta bene anche qua...
Come lettura non mi pare che ci sia molto di lieve in giro, a parte il sempre leggiadro Bastien Vivès... molti fumetti sociali, forti, importanti, dolorosi. Ma Guy Delisle riesce a raccontare con leggerezza (e intelligenza) anche le Cronache di Gerusalemme. Cosa non facile, visto il dramma e il problema insormontabile. Eppure il suo segno è leggero, l'ironia spezza la vita allucinante di un territorio che è confine e nemico.
 
Sì. Cronache di Gerusalemme, mi fa ricordare che il primo Delisle (che pubblicai sul supplemento a Terre di Mezzo) raccontava dei record che tutti noi possiamo avere, senza saperlo. L'uomo a cui non è mai caduta la saponetta nella doccia, la ragazza che non ha la crescita di unghie più rapida... ecc ecc.
O le storielle come questa:
Che cita anche in Cronache, perché causa rezioni diverse tra ragazze velate che forse vogliono disegnare fumetti...
Quello sguardo che capovolge le cose Guy lo conserva anche lungo il muro che divide e tra religioni diverse che si rubano pezzeti di pietra, lì, dove abbiamo immaginato sempre l'ultima cena.

domenica 8 aprile 2012

NON HO TEMPO...

Mica solo di scrivere e aggiornare il blog... ma anche di cucinare.
Questo non comporta dieta, tutt'altro... comporta invece un cibo pigro, a voltee goloso, spesso deludente.
Poi magari cucino, ma cose rapide, o come è capitato, una volta che lo faccio... dimentico di fotografare.
Questa è la Pasqua con meno ricette della mia vita.
Cose veloci e inviti altrui.
Una spesa un po' gettata lì, che avevo previsioni della tavola pasquale come piace a me, verde di erbette, bianca di uova e ricotta, ma con qualche accurata preparazione leggera.
Niente

Allora una ve la scrivo, tanto basta poca fantasia a ricostruirla visivamente.

Ravioli freschi ai formaggi


Ingredienti

per la pasta:
1 hg. di farina a persona
1 uovo a persona
+
un cucchiaino l'olio ogni 3 o 4 dosi

per il ripieno:
ricotta di pecora q.b. 2/3 del totale
stracchino o simili 1/3 scarso
pochissimo grana grattugiato

buccia di un limone (un limone ogni 3 persone)

per il condimento:
o una salsa di pomodoro fresca fatta rapidamente solo con pomodoro, olio e sale (se volete il basilico o un po' di mentuccia)

oppure lessate le fave fresce e passatele, mescolando poi olio e menta a crudo

Esecuzione

• impastare bene gli ingredienti per la sfoglia, lavorando bene che la pasta sia morbida ed elastica.
• preparare il ripieno mescolando assieme gli ingredienti, assaggiare se garba, sennò regolare di sale e magari di pepe.
• lasciar riposare poco la pasta, coperta, e poi stendere (io vado di mattarello, vedete voi), piuttosto sottile.
• con un bicchieretto faccio dei cerchi di 5 o max 7 cm. di diametro al cui centro metto un  cucchiaino di impasto. Poi piego a metà e chiudo bene premendo i bordi con dita anche umide.
• Portare a ebollizione l'acqua e aggiungere il sale grosso.
• Gettare i ravioli con mano delicata, e coprire la pemntola.
• la cottura varia a seconda dello spessore della pasta e misura del raviolo, ma non dovrebbe sorpassare i 10 minuti, direi piuttosto meno.
• Nel frattempo scaldare il sugo.
• scolar i ravioli con schiumarola e colino, che perdano bene l'acqua e metterli in piatti caldini, condendoli col sugo. 
• Spolverizzare di parmigiano e pepe bianco.


Qualche arrosticino abruzzese e un po' di asparagi e carciofi sarebbero un completamento perfetto.
Comunque questa sera provo i miei gnocchi di ricotta e poi vi dico.
Intanto devo procurarmi assolutamente un uovo con sorpresa, mi manca, e un'amica me lo ha anche più fatto mancare ricordandomelo con un sms.
Così ho trovato nella memoria quelle mattine pasquali in cui, prima di assalire la focaccia (focaccia veneziana, simile alla pinza triestina, fatta in casa dalla mamma e poi da me per anni fatta nella grande cucina di Venezia), da inzuppare nella cioccolata calda, c'era una breve eingenua ricerca di qualche uovo scintillante di stagnola e colori, nascosto sotto a cuscini e dietro a mobili.
 Era passato il coniglio pasquale.

I risvegli sono sempre momenti forti, e a Pasqua il risveglio è totale. Si "apron le tombe, si levano i morti", i giardini fioriscono, la terra si spacca e le uova contengono tesori.
 

domenica 25 marzo 2012

COSE DISPERSE

Disperse nel mio computer.
Sono giornate pesanti. Il lavoro è tanto, il tempo poco... parlo proprio di tempo, infatti nel mio caffè a colazione, questo mese. Tempo che porta via gente (oggi Tabucchi), tempo che cambia come solo a primavera sa fare, poco tempo per cucinare, orari sballati oggi, con l'ora legale.
Tutto ciò mi ha fatto scattare poche foto le volte che cucinavo, distratta più da odori sapori ospiti, che dall'idea di poi scrivere qua.
E così mancano degli esperimenti interessanti e buoni. 
Ma recupero dalla memoria elettronica un po' di immagini e vi racconto su.


Era una festa spostata
quando tutto si sposta non va bene.
Poi va bene lo stessi, certo, ma le cose si devono fare al momento.
È così che alcune sono sparite, almeno nelle immagini.
I cibi però sono venuti tutti particolarmente buoni.


Quel che rimane in immagine:


RATATOUILLE

È un piatto che va sempre bene e vari col variare delle stagioni.
Sempre più apprezzo i piatti legati al momento. Attendo con ansia di tornare a Procida tra aprile e maggio per mangiarmi l'insalata di limoni (vi ricordate?), o il tonno di primavera...
Insomma ecco la ratatouille, per il reparto vegetariani:


Ingredienti 
verdure in modo equilibrato tra loro, possibilmente:
zucchine dolci
melanzane
cipolla in misura aromatica
peperoni (d'estate piena)
poco sedano
pochissima carota
finocchio (attenzione che non prevalga)
broccoli o simili (d'inverno e anche qui con mano lieve)
un pugno di fagiolini a pezzetti
qualche pomoderetto tagliato a metà o quarti
1 o 2 spicchi d'aglio (interi o tritati, a gusto)


se ci sono pochi fagioli freschi
io le patate non le metto, così può durare giorni, ma ci stanno
alla stagione piselli o fave
altri ed eventuali


aromi tipo origano, menta, rosmarino e un po' di coriandolo
sale il giusto
olio da coprire il fondo della pentola


Procedimento


tagliare le verdure a tocchetti di misura simile (più piccole le più coriacee).
disporle nella teglia con l'olio mettendo più in basso le più lunghe alla cottura. 
salare aromatizzare e mescolare
mettere a fuoco lento e ben coperte
(i pomodori aggiungerli anche a metà)
L'acqua dovrebbero farla da sole, oppure aggiungerne poca poca alla bisogna
volendo spruzzare di vino bianco e far evaporare scoperto, poi chiudere di nuovo e proseguire cottura


ci vuole un po'
(1 oretta almeno)
consigliati tegami di ghisa o di coccio oppure i comodi antiaderenti (che io uso solo per grandissime dosi)


carne:
POLPETTE VERDI (da cantare sull'aria di Montagne verdi )


Ingredienti
• Carne di manzo tritata (diciamo 3 hg) (variante, anche pochissima salsiccia, mescolata all'impasto)
• Spinaci (o bietine) circa un mezzo chilo.
• Formaggio grana (50 gr o anche più)
• prezzemolo fresco tritato
• sale per bollitura
• a scelta pochissima menta o pepe
• 1 spicchio d'aglio (solo odore)


Procedimento
• Lessate in acqua salata, strizzate e tritate gli spinaci o le bietine
• In una terrina, che avrete strofinata con lo spicchio d'aglio, mettete la carne.


• Impastate molto bene aggiungendo il formaggio e gli aromi, assaggiate di sale (e formaggio) e regolate.
• L'impasto deve risultare morbido e compatto, non duro.
• Fatene delle pallette grandi poco più di una noce.


• Potete cuocerle in una padella antiaderente appena unta, coprendo durante la cottura, oppure al forno in una teglia unta d'olio, a 200 gradi per circa 1/4 d'ora, rigirandole un po'. Volendo spruzzate con un goccio di vino bianco. 


Sono ottime sia calde che fredde, l'importante è che restino molto morbide, altrimenti raffreddandosi si asciugano troppo.


Io le ho accompagnate ad altre polpette
POLPETTE DI RICOTTA E CARNE
in cui la carne si unisce alla ricotta, rapporto 2/3 carne 1/3 ricotta e un po' di grana, sale, pepe, aromi a scelta, ma senza eccedere. Stesso procedimento e stessa cottura.


e arriviamo a uno dei dessert:
ARANCIA MEDIORIENTALE


Ingredienti
• arance tarocco da sugo (o arance buone saporite) 1 a persona
• zucchero (meglio il vero di canna, tipo mascobado), mezzo cucchiaio scarso a persona
• cannella in polvere, mezzo cucchiaino a persona
• pinoli (non obbligatori)
• se le arance non sono trattate anche un po' di buccia, senza il bianco, tritata o grattugiata.


Procedimento
• grattugiare o tritare la buccia di un'arancia ogni 2 o 3...
• sbucciare le arance e togliere il più possibile la parte bianca (quella più spessa)
• tagliarle a metà e poi a fette sottili ma non troppo (mezzo centimetro)
• Disporle su un piatto largo e piano, senza o quasi sovrapporle tra loro.
• cospargerle uniformemente di pochissimo zucchero,  e poi di cannella (con delicatezza)
• seminarci sopra anche la buccia d'arancio e un po' di pinoli (non obbligatori)
• Lasciar riposare almeno un quarto d'ora e servire fresche.


Come vedete ingredienti economici, sani, cibi delicati...
un'altra volta vi parlerò del mio pasticcio al ragù versione facile, leggera e veloce (a parte per il ragù).


Per ora resta che cosa leggere.
Ci vuole qualcosa di leggero.
Perciò niente Baudoin di Viva la Vida, sebbene si legga con facilità (e domenica prossima la sua leggerezza la racconterà all'Auditorium di Roma), e neppure Tardi... insomma ci sono pochi libri leggeri tra le graphic novel... me ne rendo conto ora. La leggerezza ce l'avevano Pratt e Moebius, poi tutto è cambiato. La vita attorno ha reso molto più drammatici gli autori di fumetti.  naturale. Ma mi accorgo che di questo ci sarebbe da parlare. La leggerezza, a volte insostenibile, come diceva Kundera, può mancarci.
Allora, visto che oggi è morto Antonio Tabucchi, perché non i Volatili del Beato Angelico... che cosa più leggero di angeli e uccelli?


Non è un fumetto, lo so.
Ma la mano di Tabucchi, sempre delicata e lieve, lo è particolarmente in questi racconti. E poi oggi Tabucchi mi manca.


Allora per parlare di fumetti, eccone uno da cui m'aspettavo poco e che invece si è rivelato sfizioso. Pénélope Bagieu ha tralasciato le sue piccole cronache femminili di questo secolo futile e, partendo da quelle, ha fatto un bel romanzetto grafico, divertente, intelligente, di forma grafica molto piacevole, da leggere mordicchiando polpette agli spinaci o arance alla cannella, perché non sempre dobbiamo parlare di tragedie.