lunedì 11 marzo 2013

Donne, violenza e fumetto

Ho già incontrato Ulli Lust a BilBOlbul, 15 giorni fa.

Domani l'autrice tedesca giunge, nel suo tour italiano, a Roma e sarò io a presentarla al Goethe Institut via Savoia, 15 Roma.
Mi fa piacere questo ritrovarsi nuovamente, visto che il primo incontro si è rivelato interessante e che per questo secondo credo di aver sviluppato qualche idea in più su cui parlare.
Ulli è autrice sincera, che oltre a questo fumetto Troppo non è mai abbastanza, di cui si sta parlando parecchio in rete e non solo, si occupa del fumetto anche come produzione, conducendo una piccola casa editrice digitale.
Mi piace segnalare qui, per chi il libro non lo avesse ancora letto, ma anche per chi sì, il solito ben blog di Queirolo, in cui parla in modo insolitamente lungo, oltre che approfondito, e molto personale, di quest'opera.

Ed è la sua visione di uomo, perciò anche più interessante (continuo a credere nello scambio e non nella separazione).
Ringrazio dunque Queirolo per alcuni spunti che aggiunge al mio ragionamento su questo corposo volume. Il tema è la violenza alle donne, ma al di là di quello che viene proposto da recensori e uffici stampa, la violenza raccantata da Ulli Lust non è per nulla scontata, ma piuttosto talmente banale da essere molto più vera e molto più vicina a molte ragazze.
Capovolgendo il punto di vista di Queirolo e parlando da donna: gli uomini devono trasformarsi, evolversi, ma anche le donne devono prendere in mano le loro vite e prendere coscienza (forse non a sedici anni) di quanto serva lottare e non soggiacere ad abitudini e mentalità radicate. Per vincere occorre lottare e aiutare chi è debole per farlo, anche noi stessi.

sabato 9 marzo 2013

Pollo al miele (finalmente)

Dopo BilBOlbul, sono stata completamente sepolta viva, + o - viva. Una settimana di influenza a 39... digiuno e testa che gira, per poi correre su Scuola di Fumetto 87, un gran bel numero, ma chiuso col fiatone...
e così solo oggi riesco a scrivere qui uno dei piatti del gran menù dei primi di febbraio.
Il Polllo al miele.
Come spesso mi accade sono gli incontri fortuiti della vita ceh mi provocano ricette.
Poco tempo fa (quando ho poi presentato il mio libro su Hugo Pratt  a Venezia, al Graspo de Ua), mi aggiravo  all'ora di pranzo dietro ai Frari. Sulla riva opposta c'è un piccolo ristorante anche vegetariano e un po' orientale un po' no.
Il piatto del giorno era il pollo al miele. 
Ne posto la foto, che il mio non l'ho fotografato. Era buonissimo e il momento piuttosto magico come a Venezia succede.

Ecco dunque la ricetta che ho fatto io scervellandomi e in più documentadomi un poco in giro. 
Rispetto a quella veneziana non ho aggiunto le uvette, per non esagerare, e invece un po' di succo d'arancio. Forse dovevo lesinare meno di cipolla, che ci sta assai bene. Per il resto è piaciuto a tutti,  ecco qua:

POLLO AL MIELE
le dosi variano
le do a persona per un piatto unico da accompagnare a del riso...


Ingredienti
• Sovracoscia di tacchino o petto di pollo, quasi due etti
• mezzo arancio spremuto
• 2 scalogni (o 1 solo se non lo si ama)
• 2 cucchiai di miele (buono)

• poco olio
• sale e pepe qb
• un pizzico di 4 spezie

Procedimento
• Tagliare a pezzetti abbastanza piccoli la polpa di pollo o tacchino.
• tagliare finemento lo scalogno.
• in una pentola larga e bassa (o in una padella), mettere scalogno e poco olio e far appassire (magari con un cucchiaio d'acqua).
• Aggiungere la carne e 1 cucciaio di miele sciolto nel succo di arancio, portare la cottura a compimento, aggiustando se serve di olio, spezie, sale e pepe. Coperto. (circa 20')
• Quando lo spezzatino è cotto e abbastanza asciutto, aggingere il resto del miele e far caramallera a fuoco molto vivo! (circa 5')
• Aggiustare di sale e pepe e servire.


Mi piace questa volta non consigliarvi un fumetto in italiano.

Non so se c'entra molto con questo pollo, ma vorrei che si diffondesse di più la conoscenza di Killofer, autore che ho intervistato tanti mesi fa e che pubblico su SdF 87. 
Il fatto che in italiano non c'è nulla, ma molte sue storie sono mute, dunque perché non sperperare denaro per un libro? Un libro di quelli che ha senso proprio su carta. Un volume di grande formato, per il piacere del segno e della lettura, da sfogliare.
676 apparitions de Killofer è abbastanza onirico e crudele, da compensare la dolcezza, per niente stucchevole, di questo pollo al miele.



Se siete abbastanza ricchi compratelo (online), se siete poveri (di questi tempi è più facile), studiate in rete l'autore e gustatevi il pollo al miele.