venerdì 9 agosto 2013

Ricetta: come nasce un fumetto (1)



Quando fate un dolce, le dosi devono essere esatte.
20 gr. in più di zucchero, non fanno una pastafrolla più dolce, ne cambiano proprio la consistenza, la natura.
Ecco perché si dice che i cuochi si dividono in due categorie, quelli da dolce e quelli da salato.
Nel salato una dose di poco diversa modifica il sapore, al salato dunque si danno i cuochi creativi e disordinati.
Sono due nature diverse anche gli autori di fumetti. Ci sono quelli che amano le strutture ben calcolate e la documentazione perfetta, e gli altri che vanno sul fluire del racconto.
Credo che entrambi i tipi, però sappiano che una storia nasce per tante evocazioni (e molto meno per furti e citazioni).

Questo fumetto che sto per pubblicare è nato da 3 uomini e 1 libro.
The war in comics. A tale for Aces Weekly and tell you how it came about.

Due anni fa lessi un libro che mi colpì molto. I fogli del capitano Michel, di Claudio Rigon.

Qui potete leggerne un po' di recensione.
Mi sono fatta coinvolgere dal libro, dalle voci dei soldati, e dalla voce che dava loro Rigon, asciutta e commossa, forte e non prevalente.
Ho scritto a Einaudi (in fondo li avevo contattati quando facevo «ANIMAls», per pubblicare un racconto di Michele Mari), per entrare in contatto con l'autore e proporgli di farne del fumetto, da quel suo libro.
Con Rigon ci sentimmo, e lui aveva prima adocchiato che facessi, e se io amo il suo libro, lui ha amato i miei caffè a colazione. Su questa base subito grande e discreta intesa. Ho fretta di fare il libro, ma la vita mi si oppone. Rigon è uomo di montagna, ha passo più cadenzato. Mi hanno portato, lui e la sua compagna, in cima alle trincee di quel volume. Con molta pazienza per il mio fiatone di cittadina.

Questo succedeva un po' più di un anno fa.
È il lievito madre. Sta ancora lievitando e ho circa 25 pagine sceneggiate in un quaderno qua accanto.


Nel frattempo incontro David Lloyd. Anche lì ci sono state simpatie e interessi comuni da subito.
Anni fa, al primo annuncio della scuola di fumetto online, si era fatto vivo lui, spontaneamente su face Book.

Siamo ai primi di gennaio, in pieno trasloco e con la febbre vado a ... per intervistarlo e parlargli.
Io lo incontro per proporgli un corso, il workshop  che terrà questo mese di ottobre, online e in inglese, con le sue lezioni personali, le sue correzioni e commenti, e che culminerà nell'incontro a Lucca.
Lui mi propone di fare una storia per Aces Weekly, la sua rivista completamente online, su cui punta molto, per amore dei tempi che cambiano e del fumetto da diffondere.
Dico di sì, senza nemmeno sapere su che cosa farò la storia. È una bella occasione, un gioco che mi affascina, la rivista ha un suo carattere molto libero.
Penso che forse scriverò di Alice, che compare così spesso nei miei caffè.
Ma non dimentichiamo il lievito madre.
Quello monta.
E penso che vorrei entrare nel clima del mio "libro" sulla guerra del 15-18, con una stroia diversa e vicina.
Arriva il terzo uomo (non Orson Welles).
Un giornalista mi scrive complimentandosi per il mio volume su Hugo Pratt. Via mail si diventa un po' amici. Abbastanza da scambiarsi notizie, immagini, canzoni.
Tra le immagini che mi manda per diletto delle cartoline austriache della Prima Guerra Mondiale. L'Austria aveva un vero corpo di pittori di guerra. Alcuni bravissimi e per niente retorici.

Ecco, la pasta ora monta.
La storia cresce. Il resto ve lo racconterò la prossima volta.
Dal 12 agosto però la trovate qui, un modesto abbonamento (7,99 euro) per 7 numeri settimanali vi permetterà di leggervi 6 storie complete a puntate (in inglese).
Tra cui la mia torta (o pane) col lievito madre...

a tra pochi giorni, con i seguito.

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